


Cos’è e perché è importante lo stato di flow?
Ci sono alcune attività che potremmo svolgere per ore e altre che invece ci costano una fatica immensa anche solo per iniziarle. A volte siamo talmente immersi in quello che facciamo da perdere addirittura il senso del tempo.
Se ti capita spesso di provare questa sensazione, sappi che si tratta di qualcosa di estremamente positivo. Questo stato affascinante di completa armonia tra mente e corpo in cui si è produttivi con il minimo sforzo, è stato a lungo studiato dalla psicologia positiva. Fu Mihàly Csikszentmihalyi ad utilizzare per la prima volta il termine flow experience o esperienza di flusso.
Cos’è la flow experience? Lo studio di Csikszentmihalyi
Csikszentmihalyi (1990) sosteneva che “i momenti migliori della nostra vita non sono tempi passivi, ricettivi, rilassanti… I momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena”.
Fu proprio lui nel 1975 a definire il “flow” come uno stato psicologico di massima positività e gratificazione, che si può verificare durante lo svolgimento di un’attività e che equivale alla “completa immersione nel compito”. La scoperta di questo fenomeno è senz’altro interessante! Csikszentmihalyi si è occupato a fondo dei processi creativi e proprio durante uno dei suoi studi su un gruppo di artisti, notò che più l’artista era soddisfatto del suo prodotto artistico, più persisteva nel lavoro dimenticandosi di mangiare, bene o riposarsi e, completamente immerso nella sua attività, sembrava provarne un grandissimo piacere. Da queste osservazioni deriva il concetto di Flow (flusso), termine usato dai pazienti come metafora per descrivere questa esperienza particolare: ovvero una corrente d’acqua che li trascinava.
Non tutte le attività che amiamo sfociano in un’esperienza di flusso. Questo perché il mero piacere nello svolgere un’azione non garantisce un’esperienza ottimale (flow). Perché la si possa sperimentare, è necessario percepire di avere l’opportunità di agire di fronte alla sfida e di possedere adeguate e sufficienti abilità per superarla. Entrare nel flusso dipende proprio dall’equilibrio tra queste due componenti soggettive. Se ad esempio ami suonare uno strumento, ma hai iniziato da poco a farlo, sarà improbabile vivere questa esperienza di completa immersione, proprio perché non hai ancora le capacità adeguate. Anzi, all’inizio proverai ansia ed agitazione. Nel momento in cui raggiungerai l’armonia tra la sfida e le tue capacità, potrai ritrovarti a suonare per ore e ore senza quasi accorgertene.
Perché l’esperienza di flow è importante nella psicologia?
Nei suoi studi pioneristici, Csikszentmihalyi ha dimostrato che le esperienze di flow sono molto importanti per il raggiungimento della felicità e vengono addirittura definite come esperienze di estasi, in cui quasi perdiamo la percezione stessa del corpo, dei suoi bisogni, ma allo stesso tempo siamo completamente focalizzati sull’attività che stiamo svolgendo in quel preciso momento, sentendoci gratificati e quindi in uno stato d’animo positivo.
Il fascino di tutto ciò non consiste solo nel fatto che ci fa stare bene, ma nell’opportunità di crescita personale e di aumento della propria autostima che ne deriva.
Sia nello sport che in ambito lavorativo, il tema del flow è ricorrente. Diverse ricerche dimostrano ad esempio che essa sia in grado di migliorare la performance e la soddisfazione dei lavoratori, con un effetto positivo sui profitti dell’azienda. Vivere lo stato di Flow ci allena anche da essere più creativi, grazie alle grandi quantità di dopamina, serotonina, noradrenalina ed endorfine che il corpo produce. Specialmente la noradrenalina e dopamina sono coinvolte nell’aumento dei livelli di concentrazione e capacità di immaginazione, aiutandoci a sviluppare il cosiddetto pensiero laterale.
Come raggiungere lo stato di flow
Perché si possa vivere un’esperienza ottimale è necessario prima di tutto:
- Avere la sensazione di essere di fronte ad una sfida che veramente ci mette alla prova
- Percepire di avere le capacità adeguate e sufficienti per fronteggiarla
Per quanto il nostro corpo e mente ricerchino lo status quo, in realtà sono le situazioni stimolanti e sfidanti a farci apprendere nuove competenze, ad accrescere il nostro senso di autoefficacia e il nostro livello di felicità.
Oltre alle sfide e capacità, l’esperienza di flusso necessita di:
- Motivazione, strettamente collegata al significato che diamo a ciò che facciamo. Provare lo stato di flow durante un’attività che non ci fa sentire ingaggiati è impossibile. È proprio il significato e l’importanza che diamo a ciò che facciamo che determina le nostre azioni.
- Obiettivi chiari, che definiscano con precisione le azioni da mettere in atto per raggiungere l’obiettivo e che ci permettano di ricever feedback diretti ed immediati.
- Concentrazione. Forse banale, ma per vivere lo stato di flusso abbiamo bisogno che la nostra mente sia focalizzata sul momento presente e distaccata da pensieri sul passato o futuro. In questo senso, praticare un tipo di meditazione come la Mindfulness, ci allena a stare nel qui ed ora.
- Stato d’animo positivo. In una ricerca pubblicata dall’Harvard Business Review è emerso che sentirsi calmi, sereni ed energizzati ha un chiaro effetto positivo sulla nostra prestazione ed efficacia.
- Curiosità, avere un approccio aperto alla realtà dà la possibilità di vivere situazioni nuove e, perché no, sfidanti.

Sapersi godere la vita
L’esperienza di flusso si può vivere in diversi campi: nell’arte, nella scienza, nello sport o nella scrittura. In realtà è possibile sperimentarla nella vita di tutti i giorni, perché è una condizione legata alle nostre valutazioni e caratteristiche personali, oltre che al contesto culturale.
Per questo Csikszentmihalyi ha ipotizzato l’esistenza di un tipo di personalità che, potremmo dire, sa “godersi la vita” più degli altri.
Le persone che riescono a viversela al meglio sembrano essere quelle che scelgono di fare ciò che è utile al proprio benessere e felicità, che si mostrano estremamente curiose di fronte alla realtà e hanno la capacità di prestare molta attenzione al momento presente per coglierne tutte le sue opportunità.
Se senti vicino queste tematiche, non posso che consigliarti il corso della Happiness Studies Academy, fondata proprio dal professor Tal Ben-Shahar sul tema della felicità, oppure quello dell’esperto in psicologia della leadership Alex Rovira, che aiuta le persone a prendere consapevolezza del proprio potenziale, disponibili entrambi nella sezione Focus dell’app Flowe.
Csikszentmihalyi, M. (1975). Beyond boredom and anxiety. San Francisco, CA: Jossey-Bass.
Csikszentmihalyi, Mihaly (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience. New York, NY: Harper and Row.
Csikszentmihalyi, M. (2000). Beyond boredom and anxiety. San Francisco: Jossey-Bass.
https://hbr.org/2014/12/how-your-state-of-mind-affects-your-performance