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7 consigli per risparmiare soldi all’Università o mentre si studia
8 aprile, 2022
di Alice De Luca


Quanto spende uno studente fuori sede (e non)?
Nonostante i progressi fatti rispetto a una volta, quando l’università era accessibile solo alle famiglie con un’elevatissima disponibilità monetaria, ancora oggi le barriere economiche possono rappresentare un fattore critico nella frequentazione degli studi accademici. Basti pensare a tutte le spese a cui uno studente medio deve far fronte, che non si limitano solo alla tassazione universitaria, ma comprendono realisticamente anche i costi del materiale didattico (libri, soprattutto), dei pasti, dei trasporti e dall’affitto di un appartamento per i fuorisede, cui si sommano, in questo caso, anche le spese per rientrare a casa.
Secondo le stime più recenti, la somma di tutti costi ammonterebbe a 5000€ l’anno per chi frequenta l’università in provincia, 5500€ per chi esce dalla provincia e 11000€ per i fuori sede che affittano una stanza singola. Tuttavia, con alcuni accorgimenti che permettono di risparmiare mentre si studia, potrebbe essere possibile ridurre queste cifre.
Consiglio 1 per risparmiare se sei uno studente fuori sede: dividi una casa e le spese d’affitto con dei coinquilini
Se sei un fuorisede e per frequentare la tua università ti sei dovuto trasferire, avrai sicuramente notato che i prezzi degli affitti sono sempre più alti, soprattutto in città come Milano, Firenze, Roma e Bologna, che sono in ordine le più costose d’Italia per gli studenti. Uno dei metodi più ovvi per risparmiare sull’affitto di un appartamento è, dunque, quello di trovarsi dei coinquilini con cui condividere spese ma anche divertenti esperienze. Per farlo puoi consultare le bacheche sparse per l’università, che solitamente sono piene di volantini di persone che cercano compagni di stanza. Un altro strumento utile per trovare contatti può caratterizzato dai gruppi Facebook della tua università o quelli appositamente creati per i fuorisede della città dove ti trasferirai. Questa piattaforma è infatti molto utilizzata per pubblicare annunci alla ricerca di coinquilini.
Per risparmiare sull’affitto dell’appartamento, però, è importante anche non ritardare troppo la ricerca della casa, così da non perdere le proposte più convenienti.
Inoltre, è bene munirsi di app di pagamento che aiutino a gestire le spese e a far quadrare i conti a fine mese, non solo per evitare gli sprechi, ma anche eventuali “attriti” tra coinquilini. Nell’app di Flowe (il conto smart che ti aiuta a risparmiare prendendoti cura del pianeta), ad esempio trovi la funzionalità Spese Condivise, che ti permette di dividere i vari costi in pochi step:
- Crei un Gruppo e aggiungi i partecipanti,
- Dai un nome al Gruppo, per esempio “affitto”,
- L’app si occuperà di smezzare la spesa in parti uguali (e di richiedere i soldi ai ritardatari!).
Alcuni coinquilini non hanno Flowe? Anche in questo caso, c’è una funzionalità appositamente studiata: Smezza la spesa, che permette di restituire i soldi facilmente a chi li ha anticipati.
Consiglio 2: risparmia sui libri da studiare
Chiunque abbia frequentato un corso universitario sa quanto si può arrivare a spendere per comprare la bibliografia, anche solo necessaria a un unico esame. Dove possibile, puoi utilizzare i libri della biblioteca della tua università, anche se solitamente è vietato sottolinearli. Tuttavia, se hai a tua disposizione uno scanner o una fotocopiatrice e devi studiarne solo una parte, puoi realizzarne una copia da usare a tuo piacimento. Un’altra soluzione, invece, può essere quella di acquistare le versioni digitali dei libri, che solitamente costano meno rispetto a quelle cartacee. Se, invece, preferisci studiare su un supporto cartaceo, puoi sempre comprare i libri usati, che ormai sono disponibili presso molti rivenditori fisici oppure su Internet. A questo proposito, può essere utile conoscere dei colleghi degli anni superiori, che possano venderti o prestarti i loro libri, oppure trovare qualcuno sempre sui gruppi Facebook o WhatsApp della tua facoltà.
Consiglio 3: non comprare il pranzo fuori casa
Può sembrare banale, ma mangiare fuori casa porta a spendere moltissimo denaro nel corso del tempo, anche se si cerca di comprare cibi meno costosi. Per questo è conveniente investire in una lunchbox e in una borraccia, in modo da portarsi il pranzo da casa e da non dover acquistare ogni giorno una bottiglietta d’acqua, evitando così anche lo spreco di plastica e adottando uno stile di vita più sostenibile. L’unica scomodità sarà quella di dover cucinare, ma esistono molte ricette semplici e veloci per un pasto al sacco. Inoltre, la maggior parte delle università mette a disposizione dei forni a microonde per scaldare il proprio cibo.
Prova, infine, a informarti sulle convenzioni che offre la mensa della tua università. A volte, infatti, se si rientra in alcune fasce di reddito, si possono avere degli sconti sui menù o dei buoni pasto che permettono di mangiare a prezzi molto modici.

Consiglio 4: sfrutta le collaborazioni studentesche
Non tutti lo sanno, ma molte università assumono i loro studenti in qualità di collaboratori in diversi ambiti (segreterie, biblioteche, tutoraggio, affiancamento ai professori e molto altro). Solitamente queste proposte possono consistere in collaborazioni per un numero variabile di ore di lavoro e vengono pagate, appunto, all’ora. Si tratta di progetti che permettono di racimolare qualche soldo mentre si frequenta l’università, senza doversi allontanare dal luogo in cui si studia. Inoltre, sono attività che vengono anche molto ben valutate sul curriculum da parte dei recruiter.
La modalità di candidatura varia da università a università, ma di solito i posti sono messi a disposizione attraverso una serie di bandi. In molti casi l’assegnazione delle posizioni dipende da una graduatoria stilata in base a una combinazione tra requisiti di merito (media degli esami o numero di CFU acquisiti) e requisiti di reddito.
Consiglio 5: sfrutta le borse di studio
Tieni monitorata la bacheca dei bandi, soprattutto al momento delle iscrizioni al nuovo anno accademico, e candidati per quelli che offrono borse di studio, in modo da azzerare, o almeno diminuire, i costi della retta universitaria. Alcune borse di studio possono anche essere erogate da enti e associazioni esterne, magari per dei particolari progetti che puoi svolgere. Ad esempio, ci possono essere organizzazioni che promuovono premi per gli studenti che scrivono la propria tesi su un particolare argomento o che approfondiscono un determinato ambito di ricerca.
Solitamente è l’università a pubblicare sul proprio sito i bandi per candidarsi a queste opportunità, ma puoi anche documentarti autonomamente su internet.
Consiglio 6: da un occhio a convenzioni universitarie e sconti per studenti
Spesso, in una pagina dedicata del sito dell’università, si possono trovare tutti i negozi o i servizi con cui il tuo ateneo ha stretto una convenzione, permettendoti un accesso gratuito o scontato. Per esempio, potresti scoprire che il bar di fronte alla tua facoltà ti offre un caffè a metà prezzo se presenti il tuo tesserino universitario, oppure potresti abbonarti a giornali e riviste a un costo privilegiato. Inoltre, al di là degli accordi stretti dai singoli atenei, molte aziende offrono i loro prodotti a prezzi vantaggiosi grazie a degli sconti per studenti. Tra questi, ad esempio, rientrano abbonamenti ad alcuni servizi di streaming di video e musica, ma possono essere particolarmente utili anche le tariffe agevolate per i giovani per quanto riguarda i trasporti.
Consiglio 7: utilizza app di pagamento che ti aiutino a risparmiare soldi e a dividere le spese
In generale, iniziare a risparmiare fin da giovani è un’ottima strategia per ritrovarsi con le spalle coperte nel tempo.
Sul mercato ci sono moltissime app di pagamento che possono aiutarci in questo senso, tra cui la già citata app di Flowe. Oltre alle funzionalità sopra descritte, un altro strumento molto utile sono i Drop, i Salvadanai Digitali che ti aiutano a mettere da parte i soldi grazie ad alcune modalità di risparmio come l’Auto Cash-In e l’Arrotondamento Automatico.
Creare un Drop è facilissimo, bastano 2 semplici step:
- Scegli un nome da dargli, che ti ricordi per che cosa stai risparmiando, per esempio “casa” o “affitto”;
- Fissa il tuo obiettivo, ovvero la cifra che vuoi raggiungere in un determinato arco di tempo. Flowe ti suggerirà quanto mettere da parte ogni settimana o ogni mese.
Ma non è tutto! Puoi impostare il già citato Auto Cash-In, che consentirà direttamente all’app di prelevare dal tuo conto e mettere da parte una somma prestabilita giornalmente, settimanalmente o mensilmente. Oppure, scegliendo l’Arrotondamento Automatico, ogni spesa fatta con Flowe verrà arrotondata per eccesso, spostando l’avanzo nel Drop.
Sempre all’interno dell’app di Flowe trovi, infine, un altro strumento molto utile per far quadrare i conti a fine mese. Si tratta di Analisi Spese, che con update live, statistiche e categorie automatiche, ti aiuta a seguire l’andamento delle tue spese direttamente dal telefono. E dalle tue abitudini scoprirai come pianificare scelte di spesa più consapevoli.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale: per le condizioni economiche e contrattuali e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento al Foglio Informativo e alle Norme Contrattuali nella sezione Trasparenza e al Documento “Norme contrattuali e foglio informativo conto e servizi”.