


L’ondata di calore che sta attraversando la nostra penisola ha fatto registrare nel mese di ottobre temperature del tutto anomale. Nelle principali città italiane si è calcolata una differenza che oscilla tra i +4°C di Napoli e i +9,5°C di Verona rispetto alle medie autunnali. Il clima mite delle coste e delle isole, invece, ha portato i termometri a sfiorare i 32° in Sardegna e Puglia, dove chi era in spiaggia si è anche potuto concedere un ultimo bagno.
Temperature di questo tipo possono sembrarci ideali per le nostre gite di fine settimana. Molti opinionisti nei talk show hanno notato come il riscaldamento globale cada a pennello nella crisi energetica che stiamo attraversando e che ci ha costretti a ritardare l’accensione dei caloriferi. Simili valutazioni rischiano però di presentare queste temperature anomale come eventi positivi, così da sottovalutarne la gravità. Il caldo autunnale che stiamo vivendo, invece, non è normale e dovrebbe preoccuparci almeno tanto quanto i caloriferi spenti.
Temperatura oltre media: sarà forse colpa del riscaldamento globale?
L’aumento di temperature di questo autunno è dovuto principalmente alla persistenza su tutta l’Europa e sulla nostra penisola dell’anticiclone africano, lo stesso che ha causato il caldo e la siccità di questa estate. Si tratta di un’alta pressione che si espande dal nord Africa sul Mediterraneo e che, portando cieli sereni, favorisce la penetrazione dei raggi solari con il conseguente aumento delle temperature. Come spiegato qualche mese fa in questo articolo, l’anticiclone continua a rimanere stazionario sul mediterraneo per una serie di cause e conseguenze a catena. Prima di tutto lo scioglimento dei ghiacci polari e la loro scomparsa hanno contribuito a riscaldare le regioni e le acque dei mari del nord. In questo modo la differenza di temperatura tra le aree polari e quelle sottostanti è diminuita e l’assenza di sbalzi termici ha reso più difficile la nascita di flussi d’aria abbastanza potenti da portare perturbazioni e piogge che interrompano l’anticiclone. Per questo motivo il periodo che stiamo vivendo, come quello delle ondate di calore di questa estate, è caratterizzato anche dall’assenza di precipitazioni. La scarsità d’acqua continua infatti a farsi sentire.
All’origine di questi mutamenti climatici, quindi, ci sono anomalie come la fusione dei ghiacciai polari. Se però volessimo risalire ulteriormente la catena delle cause troveremmo che il motivo principale dello scioglimento è, come prevedibile, il riscaldamento globale e l’incremento delle temperature medie, a loro volta provocati dall’aumento di emissioni di gas serra nell’atmosfera. All’origine dell’inquinamento dell’aria, come sappiamo stanno per la maggior parte le attività umane. Al primo posto figura la produzione di energia da fonti non rinnovabili, seguita dall’allevamento e dall’agricoltura e successivamente dalle emissioni delle industrie.
Ci aspetta un inverno 2022 mite. Vediamo perché
I meteorologi prevedono che questa prima ondata di calore fuori stagione si protrarrà fino alla prima settimana di novembre, ma non sarà l’ultima. Nel mese appena iniziato, infatti, torneranno a presentarsi nevi e piogge e le temperature si abbasseranno a causa dell’arrivo sulla nostra penisola delle perturbazioni atlantiche e di un vortice ciclonico freddo proveniente dal nord Europa. Non arriveranno comunque temperature troppo rigide ma semplicemente si allineeranno alle medie autunnali.
Sul lungo periodo è più difficile fare previsioni accurate, ma nel complesso ci si aspetta un inverno mite, con la presenza comunque di diverse precipitazioni anche nevose a novembre e dicembre, per la gioia di chi ama gli sport invernali. Da gennaio, invece, potrebbe cominciare a fare più freddo e piogge e nevicate dovrebbero rientrare nelle medie invernali. In generale senza dubbio influirà sul clima di questa stagione anche la crisi climatica, che nella zona del Mediterraneo è particolarmente intensa. Mentre infatti il riscaldamento globale ha portato negli ultimi 150 anni ad un aumento medio delle temperature pari a 1,2°C, nel sud Europa l’incremento è stato di più di 2 gradi. La nostra penisola, quindi, si trova in un’area geografica particolarmente sensibile.

Conseguenze del caldo anomalo
Il clima mite del mese di ottobre, però, ha avuto come altra fastidiosa conseguenza la permanenza delle zanzare che grazie alle alte temperature possono continuare a riprodursi e a pungerci. Molte altre sono le ricadute del caldo anomalo di queste settimane sulla natura, come ad esempio il ritardo nel foliage, ovvero la trasformazione delle foglie degli alberi nei loro tipici colori autunnali. Il clima impazzito ha anche generato fenomeni inediti per questa stagione, come ad esempio la fioritura dei ciliegi in Puglia e la comparsa di mimose e nespole in Veneto. Di queste anomalie risente in particolar modo l’agricoltura: Coldiretti ha stimato una perdita del 10% della produzione agricola da inizio anno. Anche le specie animali subiscono le conseguenze di queste variazioni che ritardano o addirittura bloccano il loro letargo e la migrazione degli uccelli.
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Fonti
https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/meteo—niente-pioggia–niente-neve-e-caldo-estivo–da-nord-a-sud–l-ennesima-giornata-anomala-di-questo-ottobre-656808
https://www.repubblica.it/cronaca/2022/10/28/news/caldo_anomalo_cause_nina_italia-372061810/
https://www.meteogiuliacci.it/news/meteo-stop-caldo-anomalo-c%E2%80%99%C3%A8-una-data-ufficiale-il-ritorno-di-pioggia-e-freddo-237362
https://www.lastampa.it/rubriche/impronte/2022/10/30/news/novembrata_perche_questo_caldo_non_e_una_buona_notizia_climate_change-12209617/