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L’Ecofemminismo e la cura per il Pianeta
14 aprile, 2022
di Maria Meduri


Cos’è l’ecofemminismo?
Hai mai sentito parlare di ecofemminismo? Si tratta di un movimento che vuole promuovere una visione olistica e circolare del mondo.
È una branca del più ampio movimento femminista che pone la battaglia ambientalista e la relazione tra le donne e l’ambiente come base della propria analisi. I teorici dell’ecofemminismo, infatti, attraverso il concetto del genere, analizzano le relazioni intercorrenti tra gli esseri viventi e la natura considerate nel loro complesso.
Ecofemminismo: il pensiero, i dibattiti, le prospettive
I 5 pilastri dell'ecofemminismo
1. Donne ed ecologia
Per poter spiegare l’ecofemminismo nel dettaglio, occorre, preliminarmente, fare una premessa. La mente umana è abituata a ragionare attraverso un sistema di opposizioni, per esempio mente/corpo; razza umana/regno animale; maschile/femminile ecc… Questo tipo di pensiero e di modo di intendere la società sottintende, all’interno della stessa, la coesistenza di gruppi dominanti e gruppi marginalizzati.
L’oppressione o la tendenza all’oppressione dei primi, nascerebbe proprio da questo modo di ragionare. Una parte del binomio (quello dominante) eserciterebbe il suo potere sul secondo (quello marginalizzato/sottomesso) sulla base della considerazione di essere di valore superiore rispetto all’altro.
Per comprendere tale concetto, basti pensare che, così come la società patriarcale ha esercitato il proprio predominio sulle donne (genere considerato inferiore), gli individui hanno dominato e manipolato la natura che ci circonda con conseguenze disastrose per l’ambiente stesso in cui viviamo.
Invece, ciò che l’ecologia sostiene è che tutto sia collegato e non basato su un sistema di predominazione e opposizione binaria di un’entità, facente parte del mondo (qualsiasi essa sia), rispetto a un’altra.
La visione della società che tale pilastro vuole promuovere, quindi, è una visione circolare ed egualitaria, nel quale non esiste il binomio sopra descritto e non è ammessa nessuna gerarchia valoriale. Siamo tutti collegati, non solo come essere umani, ma come esseri che fanno parte del mondo.
2. Democrazia vivente
È un pensiero abbastanza radicale il cui obiettivo è giungere alla totale eliminazione del consumo di carne.
Tale pilastro, attraverso un parallelismo tra il consumo di carne e il dominio patriarcale, pone sullo stesso livello il dominio degli uomini sul corpo delle donne e il dominio degli esseri umani sul corpo degli animali.
Infatti, non si potrebbe raggiungere la giustizia sociale senza sfidare e combattere l’oppressione sulla natura.
3. Pacificazione
Essa si lega alla visione antimaterialista dell’ecofemminismo. L’obiettivo sarebbe quello di sovvertire la visione gerarchica della società.
Attraverso un parallelismo tra la produzione e la riproduzione, questo pilastro rileva un collegamento tra il dominio delle classi sociali più ricche su quelle più povere che viene messo, dunque, sullo stesso piano del dominio esercitato dalla società patriarcale sui diritti riproduttivi delle donne.

4. Olistico e spirituale
Traccia una componente di spiritualità che vede al centro la Terra, senza ergersi a una professione religiosa.
La Terra è riconosciuta come essere vivente, che ci vede tutti interconnessi non solo materialmente, ma anche spiritualmente.
Attraverso un parallelismo tra la produzione e la riproduzione, questo pilastro rileva un collegamento tra il dominio delle classi sociali più ricche su quelle più povere che viene messo, dunque, sullo stesso piano del dominio esercitato dalla società patriarcale sui diritti riproduttivi delle donne.
5. Eco apartheid
Come noto, il termine, coniato per rappresentare una situazione aberrante in Sud Africa, significa separazione.
Tramite una visione meccanicista e riduzionista del mondo, siamo giunti a causare tutte le crisi ambientali che stiamo vivendo (inquinamento, riduzione della biodiversità, ecc…).
Ciò premesso, ragionando in termini di separazione di tutti gli uomini (per esempio ricchi/poveri) alcune classi sociali poste al vertice della gerarchia sociale (che tale movimento vuole sovvertire e decostruire) considerano legittima ed etica l’appropriazione di parte della natura e il suo sfruttamento per soddisfare esigenze considerate primarie, nonché maggiormente degne.
Per concludere, l’ecofemminismo sostiene che la battaglia ambientalista e la battaglia femminista siano necessariamente e intrinsecamente legate. Il loro comune denominatore sarebbe, infatti, la società patriarcale. Quest’ultima, per anni, ha esercitato il suo potere non solo sulle donne ma, al pari, anche sulla natura stessa, considerandola “inferiore” e, di conseguenza, creando disuguaglianze sociali.