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Giornata mondiale delle balene
21 febbraio, 2021
di Anna Agnello


Alzi la mano chi non conosce la storia di Moby Dick. Praticamente nessuno.
Nell’immaginario collettivo le balene sono creature misteriose, ci affascinano ma allo stesso tempo ci incutono un po’ di timore (forse perché abbiamo paura di fare la fine di Pinocchio?).
Proprio per le loro dimensioni evocano la grandezza e la superiorità della natura nei confronti dell’uomo. Nella realtà, però, questi giganti buoni fanno molto di più. Svolgono un ruolo fondamentale contro una delle minacce più preoccupanti per il futuro del Pianeta: il soffocamento degli oceani causato dall’effetto serra.
Le balene infatti innescano processi in grado di assorbire il 40% di tutta l’anidride carbonica prodotta nel mondo (circa 37 miliardi di tonnellate!) l’equivalente del lavoro di 1.700 miliardi di alberi o di quattro Amazzonie.
Ma come fanno? Scendono in profondità e quando risalgono in superficie trasportano grandi quantità di sali minerali depositati sui fondali marini, indispensabili per lo sviluppo del fitoplancton. Le piccole alghe unicellulari che compongono il fitoplancton sono in grado di assorbire talmente tanta CO2 che un solo aumento del 1% potrebbe sottrarre centinaia di milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno.
Il futuro delle balene
Anni e anni di caccia industriale hanno drasticamente ridotto il numero di balene in circolazione ma, se si riuscisse a far risalire tale numero a 4-5 milioni, potremmo davvero contrastare la crisi climatica in modo significativo.
Basta andare fino in fondo nelle profondità del mare per proteggere questi giganti buoni. Flowe l’ha già fatto: insieme all’istituto di ricerca Tethys, Onlus di fama internazionale, ha deciso di adottare tre cetacei.
“Le cose più meravigliose sono sempre quelle inesprimibili.”
(H. Melville, Moby Dick).