
- Green
Liberiamo il mare dai rifiuti
27 marzo, 2021
di Giorgia Riganti


Avete presente quel silenzio assordante, quella calma assoluta e piena che ci avvolge quando si immerge la testa sott’acqua? Ecco, questo è tra i momenti più intimi che abbiamo con noi stessi, ci fa sentire parte integrante della natura. Chi pratica apnea conosce bene questa sensazione: sei solo tu, una distesa di acqua senza fine e un ecosistema talmente affascinante da rimanerne ammaliati.
In mezzo ad alghe, creature marine e sabbia, questa sensazione di calma interiore viene però troppo spesso distratta da sacchetti di plastica, bottiglie di vetro, pezzi di copertoni, e chi più ne ha più ne metta, che fluttuano davanti ai nostri occhi o rimangono incagliati sul fondo roccioso.
Gli apneisti in esterna (quindi in mare o al lago) si imbattono continuamente in rifiuti di ogni genere che disturbano la meravigliosa unicità dei fondali. La loro filosofia nella pratica di questo sport si fonda sul massimo rispetto dell’ambiente in cui si trovano e, perché no, sul dargli una mano per mantenere la sua bellezza il più intatta possibile.
Operazione fondali puliti
L’evoluzione di questa filosofia si è tradotta qualche anno fa in un evento di carattere nazionale grazie all’idea del recordman apneista Umberto Pelizzari e dalla sua Apnea Academy: Spazzapnea – Operazione fondali puliti. Si tratta di una manifestazione sportivo-ecologica che si svolge in contemporanea in diverse province italiane con l’obiettivo di ripulire i fondali e le spiagge. Apneisti professionisti, amatoriali e non, si riuniscono per sfidarsi a chi raccoglie il maggior quantitativo di rifiuti in acqua.
Anche le Nazioni Unite, dal 1992, hanno istituto la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21. Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici, ecco perché ho voluto raccontarvi questa storia, dal punto di vista di chi si immerge completamente in essa e nei suoi problemi, di cui siamo noi i primi responsabili. Tutte le volte che inquiniamo i nostri mari con la plastica monouso, facciamo docce lunghissime perché “ci rilassano” o lasciamo scorrere l’acqua del rubinetto mentre laviamo i piatti, stiamo facendo un danno non solo all’ambiente, ma anche a noi stessi.
L’acqua è madre di tutto, senza di essa non ci sarebbe vita ed è grazie a lei il mondo cambia e si evolve con il suo scorrere potente. Da questo suo essere siamo ispirati in Flowe, goccia dopo goccia ci proponiamo di migliorarci e nel contempo spronare gli altri a migliorarsi con il nostro flow inarrestabile.