I legami che fanno crescere sia i figli che i genitori - flowe

I legami che fanno crescere

13 luglio, 2021

di Anna Agnello

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La magia di esser grandi

Si dice che essere genitori sia il lavoro più difficile del mondo. Non esiste un “corso” o un manuale d’istruzione: si fanno prove, errori, ci si fida dell’istinto proprio perché abbiamo di fronte persone che per quanto abbiano il nostro stesso DNA, hanno una loro identità, appartengono a un’altra generazione. Quante volte abbiamo detto ai nostri genitori o ce lo siamo sentiti dire: “Tu non mi capisci!” (con tanto di porta sbattuta della camera), perché, in fondo, è vero, non sempre ci si intende e la famiglia perfetta del mulino bianco esiste sono nelle pubblicità. Lo scontro serve per antitesi a trovare un punto d’incontro, ad ascoltare e a farsi ascoltare, solo così è possibile crescere e far raggiungere ai ragazzi una certa indipendenza economica.

Perché la magia di esser grandi (o di sentirsi grandi!) è data proprio dal poter spendere i soldi da soli, assumendosi le proprie responsabilità. La gestione di un portafoglio è allora uno step fondamentale nel percorso di crescita ed è chiaro che in questo i figli debbano essere accompagnati da mamma e papà. 

Perché si parla tanto di educazione in generale, ma si tende a sottovalutare quella finanziaria. Insegnare ai propri figli il risparmio e la gestione dei soldi non è affatto semplice, e spesso uno dei motivi di discussione più accesi in famiglia riguarda proprio la paghetta. Le prime serata con gli amici, gli sfizi: dal momento in cui iniziano a uscire non si può più avere il controllo di come e dove spenderanno i soldi. E poi, per una giornata i famosi dieci potrebbero anche bastare, ma se si tratta di un viaggio? La storia cambia.

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La sindrome di Peter Pan

Ci sono due scuole di pensiero per rendere il proprio figlio autonomo e responsabile: per molti è necessario che impari per alcune piccole esperienze a cavarsela da solo. Per molti altri invece la vicinanza del genitore (al posto della lontananza) rende il figlio più sicuro e quindi alla lunga anche più responsabile.

La parola chiave resta sempre e comunque “fiducia”: bisogna instaurare un rapporto basato sul dialogo, accompagnando i propri figli passo dopo passo. E se da grandi ci assale la sindrome di Peter Pan, da piccoli, invece, non vediamo l’ora di crescere e sentirci controllati ci ricorda proprio che siamo solo dei bambini. Chiaro è che un genitore non possa esimersi dal svolgere il proprio ruolo, ma ci sono vari modi per farlo in modo discreto. Uno di questi sono le sempre più diffuse carte prepagate associate ad app di pagamento, attraverso cui i genitori posso seguire passo passo lo stato finanziario dei ragazzi.

Questi strumenti digitali aiutano, infatti, a responsabilizzare i propri figli e accompagnano i genitori in varie decisioni. Ad esempio, qual è l’età migliore per cominciare con la paghetta? E soprattutto con che cadenza e con quale cifra è consigliabile iniziare? In genere si comincia alle scuole medie con una decina di euro, per poi aumentare quando i figli crescono. Chiaro è che non si tratta di regole scritte nella pietra e molto dipende dal carattere del ragazzo o della ragazza e dalla situazione. Carte prepagate e app permettono di sperimentare e di verificare immediatamente se la strada educativa che si sta percorrendo sia quella corretta.

Tutto ciò di cui hai bisogno è fede, fiducia e polvere di fata”

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