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IMPACT

Riforestazione marina: Flowe sostiene il Progetto Posidonie

08 giugno 2022

di Annachiara Haerens e Manuel Di Gregorio

Pesci che nuotano in mezzo alle posidonie

Flowe, zeroCO2 e Worldrise per il Progetto Posidonie

Gli effetti dell’inquinamento dovuto alle attività umane e all’aumento delle emissioni di anidride carbonica minacciano sempre di più gli ecosistemi oceanici, indispensabili nella lotta contro il cambiamento climatico. Gli oceani, infatti, sono in grado di assorbire quotidianamente circa il 30% della CO2 mondiale, contribuendo a mitigare le conseguenze del riscaldamento globale. È quindi fondamentale proteggerne l’equilibrio e ridurre l’impatto prodotto dalle azioni dell’uomo, favorendo la biodiversità marina e proteggendo le coste dall’erosione. 

Abbiamo tutti familiarità con la riforestazione di boschi e foreste terrestri, ma ci siamo mai fermati a riflettere sull’importanza delle piante dei fondali marini

“Spesso quando pensiamo ai problemi ecologici legati al mare ci viene in mente l’inquinamento da plastiche e microplastiche. Purtroppo, però, l’impronta umana non si ferma qui: l’acidificazione delle acque, la scomparsa della biodiversità e l’innalzamento dei mari ne sono la prova.” Andrea Pesce, fondatore di zeroCO2, startup che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale. 

Per sensibilizzare su queste tematiche, nel 1992 è stata istituita la Giornata Mondiale degli Oceani, che l’8 giugno di quest’anno celebrerà il suo trentesimo anniversario. Eventi simili sono fondamentali per diffondere informazioni circa lo stato di salute dei nostri mari, sulle specie che li abitano e sui rischi che corrono, trasformandosi in una vera e propria call to action. Si rivelano molto importanti anche iniziative come la riforestazione marina promossa da zeroCO2 e Worldrise che, nella baia protetta di Golfo Aranci, in Sardegna, hanno avviato il progetto di Riforestazione Marina di Posidonie. Flowe ha avuto il piacere di supportare questo evento, approfondendo il tema e giocando un ruolo attivo nella lotta al cambiamento climatico e alla crisi ambientale.

La Posidonia oceanica del Mar Mediterraneo

Tra tutte le piante marine, la Posidonia è quella che più efficacemente è in grado di ridurre la CO2 presente nei nostri mari. Le sue foglie nastriformi, che possono raggiungere la lunghezza di 1 metro, grazie alla fotosintesi clorofilliana riescono a rilasciare fino a 20 litri di ossigeno per ogni metro quadro di prateria marina. Le praterie di Posidonia sono inoltre ottime protettrici di biodiversità, in quanto costituisce l’habitat ideale per 350 specie marine diverse, che equivalgono al 20%-25% delle specie presenti nel Mar Mediterraneo. La Posidonia viene anche definita come l’asilo nido del nostro mare, in quanto ospita centinaia di specie marine che passano le prime fasi della loro vita tra le sue foglie. Inoltre, le Posidonie riescono a mitigare l’acidificazione delle acque e sono fondamentali per lo stoccaggio di carbonio. 

Eppure, nonostante la loro importanza, le praterie di Posidonia sono tra gli ecosistemi più minacciati sulla Terra. Negli ultimi 50 anni si stima che la sua copertura, in alcune zone, sia diminuita dal 31% al 50%. Quali sono le maggiori minacce per la Posidonia? Come per tanti ecosistemi, è l’intervento dell’uomo il pericolo maggiore che, con pratiche come la pesca a strascico o l’ancoraggio indiscriminato, va ad alterare e trasformare il territorio adattandolo alle esigenze umane, nel continuo tentativo di antropizzare l’ambiente che ci circonda.

Riforestazione marina con zeroCO2 e Worldrise

ZeroCO2 e Worldrise si propongono di ripristinare l’ambiente marino lungo le coste del Nord-Est della Sardegna, a Golfo Aranci, tramite un progetto che prevede il ripopolamento di 100 metri quadri di fondale marino attraverso il trapianto di 2.500 piante di Posidonia. Queste piantine (che possono anche essere adottate da parte di privati e aziende) sono state raccolte in mare aperto da talee separatesi naturalmente dalle praterie e sono state poi posizionate su bio-stuoie, al fine di poterle trapiantare e ancorare sul fondale marino. Le piante di Posidonia sono in costante monitoraggio: già dopo pochi giorni, diverse specie marine sono andate ad abitarle. 

Gli obiettivi di questo progetto (e i benefici per il nostro Pianeta) sono molteplici. Ripiantando praterie di Posidonia salvaguardiamo la biodiversità e ripopoliamo il mare con specie marine autoctone, le quali ritrovano il proprio habitat perduto. Tramite la fotosintesi restituiamo ossigeno al mare e lo ripuliamo dalla CO2 in eccesso che rende le acque acide e meno ospitali per la fauna marina. Ogni metro quadro di Posidonia previene inoltre l’erosione di 15 metri di costa. Un altro importante obiettivo è quello di creare consapevolezza e informare rispetto al tema della riforestazione e sulla cattiva salute del mare nostrum, cercando di sensibilizzare il pubblico e, di conseguenza, di contribuire anche indirettamente alla salvaguardia dell’ecosistema marino. 

“È tempo di guardare oltre e agire non solo per lo sviluppo sostenibile ma per il ripristino degli ecosistemi.” Mariasole Bianco, esperta di conservazione marina e Presidente di Worldrise.

Flowe ha deciso di agire, supportando il progetto di riforestazione marina e piantagione della Posidonia sul fondale marino e prendendone parte attivamente nel mese di maggio 2022, accompagnando zeroCO2 e Worldrise a Golfo Aranci per fornire il proprio aiuto e supporto a questa causa così importante. Dei piccoli gesti per un grande risultato: la salvaguardia dei nostri mari.


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