
SOSTENIBILITÀ
Lo spreco alimentare: cause e soluzioni per uno stile di vita green
27 aprile 2021
di Claudia Varrone

Il cibo è uno dei piaceri della vita, è il modo in cui possiamo coccolarci, viziarci e prenderci cura di noi stessi. Rappresenta un appuntamento fisso nelle nostre giornate, ma spesso tendiamo a sottovalutarne l’importanza. Negli ultimi anni si sente sempre più parlare di cucina sostenibile e sono molte le iniziative avviate per contrastare lo spreco alimentare.
Questo articolo nasce dalla mia passione per la cucina. Da qualche anno nel tempo libero mi rilasso e mi diverto creando ricette e sperimentando piatti nuovi che poi faccio assaggiare agli amici. La cucina è condivisione, è unione, è un atto d’amore. Partendo dalla mia passione per il food, ho deciso di approfondire il tema dello spreco alimentare, spesso considerato qualcosa di troppo grande, lontano e indipendente dalle nostre scelte, mentre, in realtà, è strettamente legato alle nostre abitudini quotidiane. Ciascuno, infatti, ha la possibilità di orientarsi verso comportamenti consapevoli, anche in cucina.
I dati FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) affermano che ogni anno circa un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo viene sprecato. Lo spreco interessa tutta la filiera alimentare: parte dalla trasformazione, dalla lavorazione e dalla preparazione della pietanza fino ad arrivare sulle nostre tavole. Questo rappresenta un grave problema non solo in termini economici e ambientali, ma anche sociali.
Fin da bambini ci insegnano che l’ultimo posto in cui dovrebbe finire il cibo è la spazzatura, eppure, ogni anno, noi italiani ne buttiamo 108 kg a testa. Ma non siamo i soli, negli Stati Uniti si sprecano 110 kg di cibo ancora buono, 99 kg in Francia, 82 in Germania e 72 in Svezia.
Cosa comporta lo spreco alimentare? L’impatto sull’ambiente
Lo spreco alimentare ha un forte impatto sul nostro ambiente sotto molteplici aspetti: a livello climatico il cibo sprecato, che diventa spazzatura, si decompone generando gas serra. Si stima infatti che l’emissione di CO2 derivante dagli scarti di cibo sia pari a 3,3 tonnellate ogni anno; come dire, se lo spreco alimentare mondiale fosse una nazione, si classificherebbe al terzo posto al mondo, dopo Cina e Stati Uniti. L’emissione di gas serra inoltre non fa altro che aggravare il problema già presente del surriscaldamento globale.
In secondo luogo, circa il 25% dell’acqua dolce che viene utilizzata per irrigare i campi è destinata a coltivare cibo che andrà poi sprecato. Quelli appena citati sono solo due dei gravi effetti che lo spreco alimentare ha sull’ambiente e che, nel lungo termine, diventeranno sempre più significativi. Inoltre, spreco alimentare significa anche consumo invano dei territori agricoli, già intensivamente sfruttati, e spreco di risorse economiche destinate alla lavorazione dei campi e più in generale alla produzione.
Nell’ultimo periodo sono nate diverse realtà e iniziative che si stanno rendendo ogni giorno protagoniste della lotta contro lo spreco alimentare. Tra queste, ad esempio, a Shanghai la creazione di “frigoriferi condivisi” in strada in cui i ristoranti mettono il cibo avanzato o inutilizzato. Molto utili anche alcune applicazioni, come Too Good To Go, che consente di acquistare a prezzi vantaggiosi da ristoranti, supermercati o negozi cibo che andrebbe sprecato perché invenduto o vicino alla scadenza, o siti come Babaco Market, che permette di acquistare comodamente da casa frutta e verdura di stagione con forme e dimensioni differenti da quelle che comunemente troviamo nei supermercati, prodotti con piccoli difetti nella buccia, dalle forme particolari, che non vengono ammessi alla vendita e per questo sono spesso destinati allo spreco.

5 possibili soluzioni per ridurre lo spreco alimentare
Il dato preoccupante è che nei paesi più ricchi lo spreco alimentare si posiziona soprattutto alla fine della filiera produttiva, quindi sulle nostre tavole, nelle mense e nei ristoranti. Si parla del cosiddetto “spreco familiare” e proprio per questo una corretta educazione alimentare, che inizi fin dalle scuole primarie, potrebbe rappresentare un punto di partenza molto importante.
Dal piccolo della mia esperienza ritengo che questi piccoli accorgimenti possano fare una grande differenza contro lo spreco alimentare:
- Non comprare più del necessario. In questo può essere d’aiuto una lista della spesa e un’organizzazione settimanale dei pasti;
- Controlla periodicamente frigo e dispensa così da non perdere di vista prodotti e scadenze;
- Conserva il cibo nel modo migliore possibile e cerca di utilizzarne ogni sua parte. Sono molte le ricette che consentono di preparare piatti ad esempio con parti di frutta e verdura che nell’immaginario collettivo rappresentano solo uno scarto;
- Conserva in freezer gli alimenti che non si possono consumare nel breve termine;
- Rendi i bambini partecipi di questa missione e trasmetti loro l’importanza del cibo.
Il cibo è sostentamento ma anche condivisione e tradizione. Ogni piatto che mangiamo rappresenta qualcosa per ognuno di noi: il ricordo di un momento felice o di una persona che si è presa cura di noi (come la torta della nonna o la pasta al forno della mamma). Per questo, prima di buttare qualcosa nel secchio della spazzatura pensiamoci due volte. Basterebbe forse un pochino più di impegno, attenzione e cura per preservare nel nostro piccolo un bene così prezioso.
Fonti:
Home | Food and Agriculture Organization of the United Nations (fao.org) – Miliardi di posti a tavola di Lester R. Brown. (2012) – “Pane e bugie – la verità su ciò che mangiamo” di Dario Bressanini (2010) – “Le bugie nel carrello” di Dario Bressanini (2013) – Spreco alimentare | Ministero della Transizione Ecologica (minambiente.it) – Lo spreco alimentare è una questione etica, sociale, economica e ambientale (asvis.it) – Food Waste | Food Safety (europa.eu) – Spreco alimentare: 8 consigli per conservare e riciclare gli alimenti ??♻ (e-coop.it) – Quel legame tra spreco e riscaldamento globale – ALL YOU NEED IS GREEN (elisabettaambrosi.com)