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FINANCE

Cos’è la PSD3, la nuova direttiva sui servizi di pagamento

15 settembre 2023

Marco Marini

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La PSD3 potrebbe essere la nuova direttiva sui servizi di pagamento. Attualmente, tutto è ancora in bozza ed è molto probabile che le proposte verranno modificate e riviste. Cominciamo a vedere quello che è stato fatto finora.

Ma partiamo dalle basi: cosa vuol dire PSD? Per PSD si intende Payment Service Directive, un insieme di regole che governano il funzionamento dei pagamenti all’interno dell’Unione Europea. La prima PSD, arrivata ormai nel lontano 2007, ha segnato un vero cambiamento di rotta e uno stravolgimento delle regole che governavano il mondo dei pagamenti europei. Infatti, è con la PSD1 che viene introdotto il mercato unico dei pagamenti in tutta l'UE. Nel 2015, invece, è arrivata una grande innovazione: non solo viene creato il primo mercato unico dei pagamenti, ma vengono accettati nel mercato anche nuovi player (le ormai famose TPP - Third Parties Providers) e migliorata la protezione dei consumatori tramite l’introduzione della Strong Customer Authentication per l’accesso al conto e l’autorizzazione dei pagamenti.

Arriviamo a oggi. Il 28 giugno 2023, la Commissione Europea ha pubblicato il primo draft di proposta relativamente a un nuovo pacchetto: la Payment Services Directive (PSD3) e la Payment Services Regulation (PSR). Tuttavia, in questo caso, non ci troveremmo davanti a una nuova rivoluzione del mercato, bensì a un miglioramento: forse meglio parlare di una vera e propria “maturazione” della vecchia PSD2, in particolar modo nell’ambito frodi e nel garantire una più grande competizione nel mercato, aiutando le TPP a competere con le organizzazioni finanziarie.

Ma andiamo nel dettaglio. Cosa prevederebbe questo nuovo set di regole? I principali punti riguardano:

  • Il rafforzamento delle misure per combattere le frodi nei pagamenti;
  • L’accesso, per i prestatori di servizi di pagamento non bancari, a tutti i sistemi di pagamento dell'UE, con adeguate garanzie, e dando loro il diritto di avere un conto bancario;
  • Il miglioramento dell’Open Banking, in particolare per quanto riguarda le prestazioni delle interfacce dati e il controllo dei consumatori sui loro permessi di accesso ai dati;
  • Il miglioramento delle informazioni e i diritti dei consumatori;
  • La disponibilità di denaro contante.
Il rafforzamento delle misure per combattere le frodi nei pagamenti

Lo sappiamo, le frodi ormai sono all’ordine del giorno: tutti abbiamo ricevuto SMS o e-mail che ci chiedevano di cliccare su qualche strano link in cui ci venivano chiesti i dati della carta o dell’accesso al conto. Tuttavia, si sono diffuse nuove metodologie di frodi per le quali la PSD2 non era inizialmente preparata, come lo spoofing, dove il consenso dato per l’autorizzazione della transazione è soggetto a tecniche di manipolazione da parte del truffatore, ad esempio l'utilizzo del numero di telefono o l'indirizzo e-mail della Banca. Come si evince dalla bozza attuale, con la PSD3 verrebbero quindi proposte ulteriori misure antifrode, sia per quanto riguarda la prevenzione delle frodi, sia per quanto riguarda i mezzi di ricorso:

  • IBAN checks: il PSP (Payment Service Provider) dovrà controllare l’associazione Nome/IBAN del beneficiario prima del processamento del bonifico;
  • Transaction Monitoring: i PSP saranno incoraggiati a scambiarsi dati sulle frodi al fine di facilitare la condivisione di dati rilevanti;
  • Awareness: i PSP dovranno svolgere azioni educative per aumentare la consapevolezza delle frodi nei pagamenti tra i loro clienti e il proprio personale;
  • Liability: i clienti avranno diritto al rimborso di frodi subite in particolari casi (es. spoofing e IBAN Check non funzionante).
L’accesso a tutti i sistemi di pagamento dell'UE per i prestatori di servizi di pagamento

I rifiuti da parte delle Banche commerciali di aprire un conto di Regolamento per gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica (i quali, ricordiamo, devono avere l’accesso alle principali infrastrutture di pagamento che eseguono e regolano i pagamenti) creano di fatto una disparità di condizioni e una dipendenza strutturale che non favorisce il tanto amato concetto di concorrenza che la Commissione Europea vuole promuovere. Per contrastare questi comportamenti, verrebbero rafforzate le norme sull'ammissione degli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica come partecipanti al sistema.

Bandiera dell'Unione Europea
Il miglioramento dell’Open Banking

I PSP sarebbero chiamati a sviluppare un cruscotto dei "consensi" che permetterebbe ai clienti di monitorare, in tempo reale, quali TPP hanno ottenuto l'autorizzazione ad accedere ai loro dati. In questo caso, sarebbe interessante vedere come i PSP interessati riuscirebbero a supportare i clienti nella revoca e nel ripristino delle autorizzazioni, oltre a garantire che le Terze Parti siano prontamente informate.

Il miglioramento delle informazioni e i diritti dei consumatori

La nuova proposta permetterebbe ai consumatori di avere una visione più chiara e trasparente a proposito di:

  • Costo stimato relativamente alle spese per la conversione di valuta (utile nel caso di operazioni al di fuori dell’area SEPA);
  • Estratti conto dei pagamenti (in particolar modo i beneficiari delle operazioni dovranno essere individuabili in maniera chiara e inequivocabile);
  • Spese per gli ATM.
La disponibilità di denaro contante

Finalmente potremmo andare in un negozio e prelevare alla cassa: i retailer, a determinate condizioni, avrebbero la possibilità di offrire la funzionalità di prelievo con un tetto massimo di 50€.

Conclusioni

Prima di tirare le fila di queste proposte, è necessario soffermarsi sul fatto che l’Unione Europea è nel mezzo di un percorso strategico che mira a creare un quadro normativo che promuove l’innovazione e sia in grado di affrontare i rischi potenziali nel settore finanziario e dei pagamenti. Il Digital Finance Package traccia le due strade principali da percorrere: la Digital Finance Strategy che promuove l’innovazione nell’ambito dell’Open Finance; parallelamente, la Retail Payments Strategy, che si concentra sullo sviluppo di soluzioni di pagamento digitali e istantanee a livello paneuropeo.

L’Unione Europea, ormai da anni, sta perseguendo l’obiettivo di una modernizzazione e globalizzazione dell’economia europea, e le proposte introdotte con la PSD3 e la PSR rappresentano un passo importante verso un’Europa sempre più concorrenziale, inclusiva, sicura e innovativa, in un contesto come quello finanziario che è in profondo mutamento.

Ovviamente tutto è ancora in bozza, come anticipato all’inizio dell’articolo, e le proposte saranno cambiate, riviste, modificate, ma sicuramente ritraggono un’Europa che ascolta le esigenze del mercato ed è più matura nell’affrontare le nuove sfide che si troverà davanti nei prossimi anni.