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SOSTENIBILITÀ

Carbon Neutrality: cos’è, norme di riferimento e l’impatto di Flowe

22 aprile 2024

di Alessia Arnaldino ed Elena Pellizzoni

grafico a torta formato per metà da alberi e per metà elementi grafici

Nel contesto globale dell'attuale emergenza climatica, le aziende si trovano di fronte a una sfida: ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività in modo rigoroso ed efficace. La Carbon Neutrality, o neutralità carbonica, rappresenta un obiettivo cruciale nel panorama globale della sostenibilità aziendale. Definita dall'IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change – come l'equilibrio tra le emissioni residue di CO2 e le azioni volte alla loro compensazione, questa strategia guida le aziende verso un futuro più sostenibile e resiliente dal punto di vista climatico.

Flowe ha deciso di intraprendere questo percorso verso la Carbon Neutrality fin dalla sua nascita fino a ottenere la certificazione Carbon Neutral.

Norme di riferimento

Nel perseguire la Carbon Neutrality, le aziende devono orientarsi tra normative e standard internazionali che è fondamentale conoscere e comprendere.

Tra questi, spicca la recente pubblicazione della norma tecnica ISO 14068-1:2023 - Climate Change Management da parte della International Organization for Standardization, che fornisce principi, requisiti e linee guida per raggiungere e dimostrare la propria Carbon Neutrality, ponendo particolare attenzione su quantificazione, riduzione e compensazione dell’impronta di carbonio. Questa normativa rende gli approcci aziendali alla decarbonizzazione più trasparenti e confrontabili, riducendo il rischio di greenwashing.

La ISO 14068-1:2023 prevede che, per ottenere la certificazione, sia necessario percorrere alcuni step:

  1. calcolo della Carbon Footprint aziendale, ovvero l'impatto delle emissioni di gas serra generate dalle attività aziendali, seguendo le linee guida del GHG Protocol e lo standard ISO 14064-1:2018.
  2. definizione di una strategia di riduzione delle emissioni;
  3. compensazione delle emissioni residue attraverso l'acquisto di crediti di carbonio per compensare le emissioni non ridotte.
1. La rendicontazione delle emissioni

La misurazione delle emissioni e la valutazione della Carbon Footprint rappresentano il primo step per ottenere la certificazione di Carbon Neutrality. Questo processo fornisce una panoramica dettagliata delle fonti di gas serra, consentendo alle aziende di identificare le aree critiche per la riduzione delle emissioni e per adottare strategie mirate verso una gestione più sostenibile delle risorse.

Gli standard internazionali, come il GHG Protocol e lo standard ISO 14064-1:2018, forniscono linee guida e una struttura metodologica per il calcolo delle emissioni e della Carbon Footprint, permettendo alle aziende di condurre analisi comparabili e coerenti nel tempo.

La differenziazione tra gli Scope 1, 2 e 3 nelle emissioni di gas serra è cruciale per una valutazione accurata dell'impatto ambientale di un'azienda.

  • Gli Scope 1 includono le emissioni dirette derivanti da fonti di combustione controllate direttamente dall'azienda, come veicoli aziendali, impianti di produzione e sistemi di riscaldamento.
  • Le emissioni dello Scope 2 sono indirettamente attribuibili all'azienda e derivano dalla produzione di elettricità, calore o vapore acquistati da fonti esterne.
  • Lo Scope 3 rappresenta tutte le altre emissioni indirette che derivano dalle attività dell'azienda, ma al di fuori del suo controllo diretto, come quelle derivanti dalla produzione di materie prime, dal trasporto dei prodotti finiti e dalle attività dei fornitori. Questo scope spesso rappresenta la maggior parte delle emissioni di un'azienda ed è quindi cruciale per una valutazione accurata della Carbon Footprint ma anche il più complesso da definire in quanto dipende fortemente dal modello di business aziendale e da dati spesso di proprietà di terze parti.

In Flowe abbiamo deciso di identificare le fonti di emissioni per ognuno dei tre scope. Grazie a un’analisi di significatività, abbiamo anche individuato le principali sorgenti per lo Scope 3 e abbiamo deciso di rendicontare le seguenti categorie:

  • Categoria 1 – Beni e servizi acquistati
  • Categoria 3 – Attività relative all’energia acquistata non incluse in Scope 1 e Scope 2
  • Categoria 4 – Trasporto e distribuzione upstream
  • Categoria 6 – Viaggi di lavoro
  • Categoria 7 – Spostamento casa lavoro e remote working
impronta tra gli alberi vista dall'alto
2. La strategia di riduzione dell’impronta

Nel cammino verso la Carbon Neutrality, il secondo passo fondamentale è l'elaborazione e l'attuazione di una strategia mirata per ridurre le emissioni di gas serra. Questo procedimento richiede un approccio olistico, che consideri diverse aree di intervento e adotti soluzioni innovative per ridurre l'impatto ambientale complessivo dell'azienda.

Nel processo è essenziale integrare gli obiettivi aziendali con quelli basati sulla scienza definiti da istituzioni come l'IPCC, l'IEA, l'ACT e la SBTi. Queste istituzioni forniscono orientamenti chiari su come le aziende possono contribuire efficacemente alla lotta contro i cambiamenti climatici, fornendo obiettivi basati sulla scienza che sono fondamentali per garantire risultati significativi nel lungo termine.

  • L'IPCC sottolinea la necessità di ridurre le emissioni di CO2 per limitare il riscaldamento globale a 1.5°C.
  • L'IEA promuove la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio attraverso l'adozione di tecnologie pulite e politiche energetiche sostenibili.
  • L'ACT fornisce supporto tecnico per aiutare le aziende a pianificare e implementare strategie di riduzione delle emissioni.
  • La SBTi incoraggia le aziende a stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni allineati con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1.5°C.

Inoltre, i percorsi di decarbonizzazione comunemente riconosciuti impongono target a breve e lungo termine. Quelli a breve termine, che possono variare dai 5 ai 10 anni, consentono alle aziende di stabilire obiettivi realistici e misurabili nel breve periodo. Quelli a lungo termine, che si estendono su un arco temporale di 20-30 anni, offrono una visione strategica per il futuro, guidando le decisioni aziendali verso investimenti e azioni sostenibili nel lungo periodo.

Integrare questi obiettivi scientifici nei piani aziendali di riduzione delle emissioni consente alle aziende di allineare le proprie azioni con gli obiettivi globali di sostenibilità climatica, contribuendo così a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e ad avanzare verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

Nel 2023 in Flowe abbiamo sviluppato un piano strutturato per ridurre le nostre emissioni, delineando target specifici che rispecchiano sia le nostre esigenze aziendali sia gli standard internazionali di sostenibilità. La nostra strategia si basa su una rigorosa analisi delle priorità, valutando sia il contributo quantitativo delle diverse categorie di emissioni sia la qualità dei dati disponibili.

Abbiamo scelto di concentrarci sulle categorie con un impatto relativo di almeno il 10%, ritenendo che queste offrano il maggior potenziale di riduzione complessivo dell'azienda. Per ciascuna di queste categorie, abbiamo definito target specifici volti a ridurre l'impatto ambientale o a migliorare l'affidabilità dei dati. Questo approccio ci consente di migliorare la nostra performance ambientale aumentando al contempo la qualità e l'affidabilità dei dati a nostra disposizione.

Abbiamo inoltre deciso di valutare l'aderenza ai target definiti dalle istituzioni internazionali in un secondo momento, dopo aver stabilito e monitorato i nostri obiettivi personalizzati. Questo approccio ci consente di mantenere un certo grado di flessibilità e di adattare i nostri obiettivi in base alle nostre esigenze aziendali specifiche, mentre garantiamo al contempo l'allineamento con gli standard globali di sostenibilità e riduzione delle emissioni.

Mani che scrivono al PC con simboli ESG e sostenibilità
3. La compensazione tramite crediti di carbonio

Il terzo e ultimo step verso la Carbon Neutrality è la compensazione tramite crediti di carbonio. Un credito di carbonio rappresenta l'unità di misura utilizzata per quantificare la riduzione o la rimozione di una determinata quantità di gas serra dall'atmosfera. Esistono diverse tipologie di crediti, ma tutte hanno lo scopo di contribuire alla riduzione netta delle emissioni di CO2.

Le tipologie di crediti di carbonio possono essere suddivise in progetti nature-based e progetti technology-based.

  • I progetti nature-based si concentrano sull'assorbimento di CO2 attraverso la conservazione e la gestione sostenibile degli ecosistemi naturali, come le foreste, le mangrovie e le torbiere. Sono spesso considerati più sostenibili perché promuovono la biodiversità e forniscono benefici ecosistemici oltre alla riduzione delle emissioni di CO2.
  • I progetti technology-based si basano sull'implementazione di tecnologie e processi che consentono la riduzione diretta delle emissioni di gas serra. Questi possono includere progetti di energia rinnovabile, efficienza energetica, cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) e altre tecnologie innovative.

Inoltre, esiste una distinzione tra crediti di carbonio di tipo "reduction" e "removal". I crediti di tipo reduction rappresentano la riduzione delle emissioni di CO2 direttamente alla fonte, per esempio attraverso la sostituzione di combustibili fossili con energie rinnovabili o l'implementazione di processi più efficienti. D'altra parte, i crediti di tipo removal implicano la rimozione di CO2 già presente nell'atmosfera, per esempio attraverso la riforestazione o l'afforestazione.

In Flowe abbiamo deciso di compensare la CO2 residuale utilizzando i crediti nature-based. I progetti scelti sono due, entrambi certificati da VERRA e con certificazione CCB (Climate, Community & Biodiversity) a validarne i co-benefici di natura diversa: da un lato il progetto removal ARR (Afforestation, Reforestation & Revegetation), dall’altro il progetto reduction REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation).

  • Il primo progetto scelto è il TIST (The International Small Group and Tree Planting Program), che combina riforestazione e sviluppo sostenibile in Kenya ed è realizzato da agricoltori di sussistenza. Gli agricoltori piantano alberi sulla loro terra e mantengono la proprietà degli alberi e dei loro prodotti. Ricevono una formazione dal TIST e una quota dei proventi del carbonio dal CAAC (Clean Air Action Corporation).
  • Il secondo progetto da noi selezionato è il Katingan Mentaya Project volto alla conservazione di una delle più grandi foreste torbiere intatte dell'Indonesia attraverso la protezione e il ripristino di 149.800 ettari di ecosistemi di torbiera e offrendo alle comunità locali fonti di reddito sostenibili.

In Flowe, ci impegniamo da sempre e quotidianamente nel percorso verso la Carbon Neutrality, adottando misure concrete di misurazione, riduzione e compensazione delle emissioni. Siamo fermamente convinti che questo impegno ci conduca verso un futuro più sostenibile e responsabile, contribuendo a preservare un ambiente più pulito e a garantire un clima più stabile per le generazioni future.Elena Pellizzoni – Sustanability Lead di Flowe

Tutte le specifiche e i nostri progetti sono stati inseriti all’interno della nostra Relazione di Impatto 2023, redatta come ogni anno per ottemperare agli obblighi di trasparenza previsti dalla legislazione rispetto alla creazione di beneficio comune e non solo.


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