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FINANCE

Payments Summit: le tendenze del mercato dei pagamenti

10 luglio 2024

Alessia Arnaldino e Irene Fornerone

Manifesto Payments Summit 2024

Giovedì 4 luglio 2024, in qualità di partner ufficiali, abbiamo partecipato al Payments Summit organizzato e promosso da Il Sole 24 Ore. L’evento ha offerto l’occasione per riflettere sui trend del mercato dei pagamenti, ormai chiari e sempre meglio delineati:

  1. I pagamenti digitali sono in crescita anche in Italia, seppur ancora in ritardo rispetto all’andamento europeo e soprattutto internazionale.
  2. I wallet digitali si dimostrano essere lo strumento di pagamento del momento, portando benefici per tutte le controparti (dagli operatori ai consumatori).
  3. L’adozione delle modalità di pagamento digitali è in crescita anche tra le PMI in Italia.
  4. L’euro digitale, il progetto dell’Eurosistema che affiancherà il contante, è nel vivo della sua fase di progettazione da parte delle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro.
  5. La moneta torna a essere essa stessa dato. La grande quantità di dati generata dai pagamenti digitali può essere utilizzata per offrire servizi di valore e personalizzati. Il tutto nel rispetto della privacy.

L’evento ci ha dato l’opportunità di approfondire tali tematiche, analizzando insieme ai relatori lo stato attuale del mercato dei pagamenti digitali e delineando quelle che sono le prospettive future.

1. Pagamenti digitali in crescita

Nonostante l’Italia sia ancora fanalino di coda in Europa per grado di diffusione dei pagamenti digitali, il trend si conferma in crescita. I consumatori sono sempre più attratti dalle comodità offerte da queste tipologie di pagamenti e la pandemia del 2020 non ha fatto altro che agire da acceleratore di questa tendenza. Il divario rispetto agli altri paesi europei, infatti, si sta riducendo, con i pagamenti digitali in Italia aumentati del 12% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

A livello globale, secondo il World Payment Report di Capgemini, si prevede un tasso annuo di crescita composto del 15% per i pagamenti digitali entro il 2027. La crescita è guidata innanzitutto dall’area Asia-Pacifico, mentre l’Europa deve accelerare. In tale contesto, i pagamenti istantanei risultano in testa nel panorama dei pagamenti digitali, seguiti dai wallet digitali e dalle carte contactless.

Anche l’Osservatorio Innovative Payment della School of Management del Politecnico di Milano conferma questo trend. Quasi l’80% delle transazioni digitali in negozio sono effettuate tramite “tap & go” con carte fisiche contactless o dispositivi dotati di tecnologia NFC. I pagamenti digitali rappresentano il 40% del valore totale dei consumi, a un passo dal raggiungere il valore del contante.

Si parla di una tendenza verso quelli che vengono ormai definiti “pagamenti invisibili”, così chiamati vista l’esperienza di acquisto altamente fluida e smart. Le modalità di interazione e le aspettative del cliente si sono modificate, così come le modalità di pagamento: bisogna pensare a esperienze che siano uniformi tra i vari canali, per esempio i "Pay-by-Link" o i QR code che permettono di accedere in un tap alle modalità di pagamento, generando dei check out sempre più innovativi e, appunto, invisibili.

2. Il crescente trend dei wallet digitali

Uno degli strumenti di pagamento che sta guidando le tendenze del mercato dei pagamenti è il wallet digitale. L’Asia in primis porta avanti questo trend, dove il tasso di adozione è il più alto, mentre in Europa il grado di diffusione è in crescita.

I vantaggi a breve termine sono win-win, tutti possono trarre dei benefici dalla diffusione dei wallet digitali:

  • i provider possono sviluppare ecosistemi di business sempre più importanti e aprire il grado di accettazione di innovativi strumenti di pagamento;
  • i merchant hanno la possibilità di accettare sempre più strumenti di pagamento;
  • lato cliente, la user experience è migliorata e il processo di acquisto facilitato;
  • anche le banche possono trarre un effetto indiretto sul transato e, di conseguenza, sulla relazione con il cliente.

3. PMI e pagamenti digitali in crescita

Anche i pagamenti delle aziende si stanno allineando a questo trend digitale. Occorre però ricordare che in Italia c’è un netto sbilanciamento verso le micro, piccole e medie imprese, che sembrano però essere meno portate all’adozione di pagamenti digitali. Su 4,4 milioni di imprese attive in Italia, le microimprese con meno di 10 addetti sono quelle numericamente più importanti pari al 95,13% del totale, contro un 0,09% di grandi imprese. Le PMI rappresentano il restante 4,78% del totale e sono responsabili, da sole, del 41% dell’intero fatturato generato in Italia.

Tuttavia, anche in questo caso, si rileva una forte spinta verso la digitalizzazione. Infatti, secondo i dati emersi dall’Osservatorio Annuale Visa sui Pagamenti Digitali sulle PMI, “i pagamenti digitali sono sempre più diffusi tra i professionisti e le piccole imprese in Italia. L’uso delle carte di pagamento business è in crescita, con il 61% delle imprese intervistate che ne possiede almeno una”. Il 32% dei professionisti e PMI intervistati utilizza regolarmente il contante, il 26% gli assegni e solo il 10% riceve regolarmente offerte di soluzioni di pagamento alternative.

Nei prossimi anni sarà fondamentale garantire un’equità digitale. Oggi, sono perlopiù le grandi aziende ad adottare una digitalizzazione dei pagamenti B2B. Bisogna quindi lavorare sulle PMI, partendo innanzitutto da quelle che sono le loro necessità.

Ma di cosa hanno bisogno le aziende? I concetti chiave richiamano le – ormai conosciute – necessità del consumatore finale: fluidità, trasparenza, sicurezza. Le innovazioni tecnologiche, l’utilizzo dell’AI e la digitalizzazione dei pagamenti possono contrastare i rischi di frode, aumentando la sicurezza per aziende e consumatori finali. Non solo, anche la user experience ne trae beneficio, in quanto il grande patrimonio di dati generato dal mercato dei pagamenti digitali può essere trasformato in valore, sviluppando una UX personalizzata ed eccellente.

Speaker del Payments Summit 2024

4. Sviluppo dell’euro digitale

Altro tema largamente discusso durante il Payments Summit 2024 riguarda l’euro digitale. Tale progetto, che affiancherà il contante, è volto a modernizzare la moneta per rispondere alle tendenze di pagamento attuali e rimanere in linea con i trend del mercato. Questo permetterebbe di facilitare i pagamenti elettronici all’interno dell’area Euro, rappresentando un’opzione sicura, affidabile e ampiamente accettata. Porta quindi con sé numerosi vantaggi, sia per gli operatori e le banche che possono valorizzare il proprio rapporto con la clientela aumentando i servizi offerti, sia per i clienti che possono disporre di una modalità di pagamento sicura e accettata sul territorio.

Proprio nel mese di giugno, la Banca Centrale Europea ha pubblicato il primo paper sulla fase preparatoria dell'euro digitale, nel quale viene illustrato lo stato della sperimentazione. I dettagli sono ancora in fase di sviluppo e una delle tematiche più calde riguarda il trattamento dei dati. La privacy andrà infatti tutelata. Per questo motivo, come si legge dal sito della Banca Centrale Europea, non sarà possibile risalire all’identità dell’individuo partendo dai pagamenti effettuati.

5. La moneta ridiventa dato

Il dato è centrale nel momento del pagamento, il valore aggiunto attorno a cui costruire servizi. I pagamenti digitali permettono infatti di acquisire – sempre in conformità con la regolamentazione relativa alla privacy – una grande quantità di dati. L’analisi degli stessi consente di individuare abitudini, necessità e aspettative dei consumatori. Sulla base di questi dati si possono sviluppare e offrire ai consumatori stessi servizi a valore aggiunto implementati grazie alle innovazioni tecnologiche e all’AI. La user experience diventa quindi l’elemento differenziante.

Tutto ciò porta a due grandi risultati e riflessioni:

  • da un lato l’acquisizione e l’analisi dei dati può senza dubbio contribuire all’aumento del tasso di adozione dei pagamenti digitali, definendo così l’economia del futuro;
  • dall’altro occorre sempre tenere a mente il tema dell’accountability, ossia la necessità di andare a definire quelle che sono le responsabilità in merito alla raccolta, all’utilizzo, alla protezione ma anche alla circolazione dei dati.

Sul tema del trattamento dei dati, è ancora una volta la tecnologia a venirci in aiuto grazie ai dati sintetici, attraverso l’utilizzo dell’AI: “si tratta di dati generati artificialmente che replicano le caratteristiche statistiche dei dati reali senza includere informazioni sensibili, consentendo così di mantenere la privacy e di ridurre il rischio di violazioni dei dati”. In questo modo, privacy e sicurezza sono garantite ed è anche possibile sperimentare con l’AI senza il timore di esporre dati reali sensibili.

Ma non sono solo i pagamenti a fornire dei dati, è il denaro stesso a essere il dato. Di conseguenza, se la moneta diventa dato, non ha più senso trattare pagamento e denaro come due entità distinte. L’atto del pagamento deve essere visto come un atto sociale, in quanto i pagamenti del futuro saranno sempre più elemento di un nuovo processo organizzatore e sempre meno mere transazioni monetarie.

Conclusioni

La grande mole di dati che può essere raccolta grazie ai pagamenti digitali in primis e, in secondo luogo, grazie ai programmi di loyalty permette di comprendere le esigenze del cliente. L'AI e le nuove tecnologie permettono di condurre analisi veloci, generando una risposta tempestiva.

La spinta maggiore è andare incontro a quelle che sono le esigenze del consumatore e delle imprese, che richiede transazioni sempre più frictionless, letteralmente prive di frizioni, smart e fluide. Questo richiede un inevitabile sforzo ai prestatori di servizi: comprendere l’esperienza utente per potervi adeguare lo strumento di pagamento, e non viceversa. I pagamenti digitali vanno proprio in questa direzione.

"Guardando al mercato dei pagamenti si vede la necessità di avere strumenti sempre più integrati nei canali. Ci sono molti vantaggi per le imprese, che da un lato si avvicinano ai loro clienti e dell'altro ottimizzano diversi aspetti operativi come la gestione dei pagamenti e della tesoreria." Andrea Temporiti, Chief Business Development