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TECH

Cloud in azienda, uno strumento per ridurre l’impatto ambientale

08 febbraio 2024

Marco Segato

Palazzo immerso nel verde

L’utilizzo di un cloud in azienda permette di produrre una minor quantità di CO2 rispetto all’adozione di soluzioni private. Abbiamo visto in un precedente articolo che cos’è un cloud, mediante l’esempio del riscaldamento centralizzato per spiegare il concetto in modo semplice e intuitivo. Abbiamo anche evidenziato 5 vantaggi portati dall’utilizzo di un cloud in azienda:

  1. ottimizzazione dei costi,
  2. organizzazione e condivisione,
  3. affidabilità e prevenzione della perdita di dati,
  4. sicurezza,
  5. impatto ambientale.

Ci concentriamo ora su quest’ultimo punto, che riguarda la sostenibilità, e cerchiamo di rispondere alle seguenti domande: "ma il cloud inquina?" e "quanto consuma il cloud?".

Diminuzione dell’impatto ambientale: l’esempio della caldaia

Rispondiamo a queste domande affermando che l’adozione di un cloud in azienda permette di produrre una minor quantità di CO2 rispetto all’adozione di soluzioni private.

Vediamo quindi in che modo.

Tornando all’esempio del riscaldamento centralizzato in un condominio con 180 appartamenti, abbiamo visto che una caldaia unica comporta un risparmio dal punto di vista economico, una maggiore affidabilità del sistema e un migliore uso delle risorse a disposizione. Inoltre, possiamo dire che la centrale termica è molto meno inquinante dell’alternativa con 180 caldaie simili. Perché?

  • In primo luogo, la caldaia da fabbricare è solo una. Per quanto sia più potente di una normale caldaia da appartamento, le risorse necessarie a produrla sono meno rispetto a quelle richieste per costruirne 180.
  • In secondo luogo, far funzionare la centrale termica del condominio esige meno energia piuttosto che alimentarne 180 singolarmente.
  • Possiamo quindi concludere che un minor impiego di risorse ed energia equivalgano alla diminuzione dell’impatto negativo sul Pianeta.

Non ci resta quindi che domandarci come si applichino queste informazioni a un cloud. Cosa cambia rispetto agli approcci tradizionali? Abbiamo a disposizione delle misurazioni che ci permettano di affermare che il cloud inquina meno?

Donna che scrive su tablet con simboli di sostenibilità
Cloud ed emissioni di CO2

Avendo creato il nostro prodotto su un’architettura completamente Cloud Based, siamo riusciti a ridurre il nostro impatto ambientale. Ci sono infatti degli strumenti che ci permettono di misurare l’impatto ambientale di un cloud.

Fino a oggi stimiamo di aver risparmiato – secondo le stime di Microsoft – circa 585,63 Mt-CO2e* rispetto alle alternative presenti sul mercato.

Il nostro impegno non si ferma qui. Durante il 2023 abbiamo lavorato per rendere il nostro prodotto e le nostre operations ancora più efficienti, innanzitutto analizzando quelle che sono le capacità computazionali delle risorse usate rispetto a quelle inizialmente predisposte. Abbiamo così identificato capacità in eccesso non utilizzata e abbiamo potuto adattarla alle nostre reali esigenze, riducendo la CO2e mensile di circa il 40%. Tale riduzione è resa possibile proprio perché il cloud è uno strumento flessibile che ci permette di non avere server fissi.

Come si può facilmente intuire, il risparmio non è solo in termini di emissioni di anidride carbonica, ma anche a livello energetico. Ciò è reso possibile da due fattori:

  • La maggiore efficienza del cloud rispetto alle alternative tradizionali;
  • Il fatto che il cloud da noi utilizzato sfrutta energia elettrica in massima parte proveniente da fonti rinnovabili.
Flowe e il business model rigenerativo

In conclusione, possiamo affermare che il cloud inquina molto meno rispetto alle alternative tradizionali. Il suo basso impatto ambientale è proprio uno dei motivi che ci ha portati a sceglierlo in Flowe.

Dalla nostra nascita abbiamo sviluppato progetti per rendere concreto il nostro impegno e integrare la sostenibilità nel nostro modello di business. Con il nostro partner zeroCO2 piantiamo alberi in Guatemala per aiutare le famiglie locali e contribuire alla riforestazione. In che modo? Le piante vengono donate ai contadini locali che se ne prendono cura dopo un periodo di formazione, generando sostentamento economico e alimentare. Tra gli altri progetti abbiamo anche dato vita al Freshback, grazie al quale ogni 1.000 pagamenti da parte di tutta la clientela Flowe piantiamo un albero in Guatemala per rigenerare il Pianeta.

Oggi abbiamo un nuovo obiettivo: vogliamo dare il nostro contributo per aiutare le aziende a evolvere il proprio business model verso un modello rigenerativo. In che modo? Attraverso la nostra piattaforma facilitiamo l’accesso ai nostri partner a progetti di sostenibilità, per permettere anche a loro di accedervi in modo semplice, veloce e sicuro.

Siamo Sustainable by Design: siamo Società Benefit, Carbon Neutralized e B Corp. Essere una Società Benefit significa non pensare solo al profitto, ma anche all'impatto generato sull'ambiente e sulle persone. La certificazione B Corp comporta l’essere parte di un gruppo di aziende che sceglie di avere un impatto ambientale e sociale positivo attraverso la loro attività.

Oggi, grazie alla nostra esperienza finanziaria e alle nostre profonde competenze in ambito di sostenibilità strategica, abbiamo un nuovo obiettivo: ampliare il nostro impatto positivo sul Pianeta e le persone, diventando un sustainable fintech business partner capace di supportare le aziende nell’evoluzione del loro business verso un modello rigenerativo. Il nostro impegno è volto a favorire la nascita di modelli di business rigenerativi, attraverso la creazione di un ecosistema virtuoso di aziende e partner per ampliare sempre di più l'impatto positivo sul Pianeta e sulle persone.


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* Stima delle emissioni di CO2 che derivano dall’utilizzo dei servizi Azure rispetto a servizi scarsamente efficienti.